Le regole della Sofferenza

Quando attraversiamo momenti di sofferenza soprattutto nelle relazioni, la cosa che più facciamo è combattere quello che proviamo e combattere la sofferenza stessa.

È il primo motivo per cui restiamo intrappolati per ore, giorni, mesi o anni in situazioni dolorose e conflittuali. Combattiamo quello che proviamo.

Se provassimo per un momento a scendere più in profondità in noi stessi e ci facessimo la domanda più banale del mondo: “cosa mi sta facendo soffrire di questa situazione?”, potremmo scoprire che si tratta sempre di una paura. C’è sempre qualcosa che temiamo, dietro alla sofferenza.

Qualcosa che temiamo di affrontare, di perdere, di accettare, di lasciar andare,… qualche parte di noi stessi o qualcosa o qualcuno di esterno a noi (che volenti o nolenti, rappresentano ugualmente parti di noi). Temiamo il cambiamento e tutto quello che non conosciamo ancora.

Se alla domanda “cosa mi sta facendo soffrire di questa situazione?” rispondiamo dando la responsabilità a qualcuno o a qualcosa di esterno, stiamo in realtà guardando i fatti in modo superficiale, perché ogni evento nelle nostre vite che sembra non rispondere al nostro volere, ha 2 motivi per continuare a non darci quello che vorremmo:

Il primo motivo: lo stiamo combattendo, stiamo combattendo l’attuale situazione.
Il secondo motivo: abbiamo bisogno di rimanere ancora in quella situazione, perché sarà la situazione stessa a farci crescere e a darci nuovi strumenti per portarci ad essere ciò che abbiamo davvero bisogno di diventare. Infatti spesso quello che pensiamo di volere razionalmente, non coincide con i desideri più profondi e veri della nostra anima. E in ogni caso, se rifiutiamo quello che la vita ci mette davanti, siamo ugualmente al primo punto: stiamo combattendo la sofferenza.

La vita è sempre molto intelligente e sa dove portarci, ogni volta che pensiamo di saperne più di lei, commettiamo un atto di arroganza. Gli eventi più forti della nostra vita, come gli incontri, i cambiamenti, giungono in modo naturale quando siamo pronti. A volte è la sofferenza a trasformarci e imparare ad accettarla e a lasciarle spazio senza giudicarla è un grande passo di consapevolezza. Possiamo trattarla come una maestra che entra nelle nostre vite per insegnarci qualcosa di importante. Perché dunque non provarci ad amare la sofferenza? Ha sicuramente molte cose da dirci e da raccontarci.

Può parlarci delle nostre paure più profonde, e potremmo provare a fare la stessa cosa anche con loro: amarle, accettarle, rispettarle. Lasciar loro spazio e tempo per raccontarci qualcosa di più di noi stessi.

Noi non cresciamo annullando, sotterrando o dimenticando parti oscure di noi stessi cresciamo se le abbracciamo ed ascoltiamo, con pazienza ed umiltà.

Prova ad osservare quanta energia quotidianamente disperdi contrastando tutto quello che non è come vorresti. So che può sembrare difficile accettare ciò che ci crea dolore e difficoltà ma è un attrito che quasi sempre serve a darci energia per poter emergere dalla palude in cui siamo fermi, spesso senza nemmeno accorgercene.

Se desideri scoprire come affrontare i momenti difficili attraverso un metodo pratico, ti invito a leggere anche questa pagina: Come trasformare i conflitti di coppia (click sul link).

A presto!